Sapevi che il 76% degli atleti professionisti ha ammesso di aver considerato l’abbandono dello sport a causa dello stress pre-gara?
Ti sei mai sentito come se il tuo cuore stesse per uscire dal petto prima di una competizione importante?
Come se tutto il tuo allenamento, tutta la tua preparazione, improvvisamente svanisse di fronte a quel muro invisibile di paura?
Non sei solo.
In un mondo dove la pressione per performare è alle stelle, la differenza tra un atleta mediocre e uno d’élite non sta solo nei muscoli, ma soprattutto nella mente.
“La mente è l’atleta, il corpo è semplicemente il mezzo”, diceva l’olimpionica Jackie Joyner-Kersee.
E aveva ragione.
Oggi condividerò con te le tecniche che gli atleti d’élite utilizzano per trasformare lo stress pre-gara da nemico a potente alleato.
Tecniche che ho sperimentato personalmente e che hanno rivoluzionato non solo le mie performance sportive, ma anche la mia vita quotidiana.
Pronto a scoprire come trasformare quella sensazione di panico in una carica di energia positiva?
Allaccia le cinture.
Stiamo per iniziare un viaggio verso il tuo pieno potenziale.
Perché lo Stress Pre-Gara ci Colpisce

“Lù, ma perché proprio io mi sento così male prima di una gara? Gli altri sembrano così tranquilli…”
Quante volte hai pensato questo mentre vedevi tuoi avversari che sembravano freschi come rose, mentre tu stavi lottando con la nausea?
La verità? Anche loro erano terrorizzati.
Solo che alcuni hanno imparato a mascherarlo meglio.
Ma andiamo alla radice del problema.
Lo stress pre-gara non è altro che la risposta biologica del tuo corpo a una situazione percepita come minacciosa.
Il tuo cervello antico, quello che i biologi chiamano “sistema limbico”, non distingue tra un predatore con le zanne e un arbitro con il fischietto.
Entrambi attivano la risposta “combatti o fuggi”, liberando nel tuo corpo un cocktail di ormoni come adrenalina e cortisolo.
Questa reazione biologica ha due facce:
- Eustress (stress positivo): Accelera i riflessi, aumenta la concentrazione, migliora le performance
- Distress (stress negativo): Paralizza, confonde, sabota le prestazioni
Il segreto? Non sta nell’eliminare lo stress (impossibile), ma nel trasformarlo da nemico a alleato.
E qui entra in gioco la differenza tra atleti amatoriali e campioni.
Gli atleti d’élite non sono immuni allo stress; hanno semplicemente imparato a “cavalcarlo” invece di esserne travolti.
Come dice il leggendario Michael Jordan:
“Non ho mai avuto paura di fallire. È parte del gioco.”
Anche se, tra noi, scommetto che anche lui aveva i suoi momenti di panico.
Solo che li ha trasformati in carburante per la sua leggenda.
E adesso, vediamo come puoi fare lo stesso.
Tecniche degli Atleti d’Élite Per Lo Stress Pre-Gara
Training Autogeno
Il training autogeno è come avere un telecomando per il tuo sistema nervoso. Premi un bottone e boom: da agitato a calmo in pochi minuti.
Sviluppato negli anni ’30 dallo psichiatra tedesco Johannes Heinrich Schultz, questo metodo crea un ponte tra la tua mente e il tuo corpo, permettendoti di indurre volontariamente stati di rilassamento.
“Lù, ma funziona davvero questa roba o è una di quelle tecniche da guru con l’incenso?”
Ti capisco. Anch’io ero scettico… fino a quando non l’ho provato personalmente.
Il principio è semplice: attraverso la ripetizione di frasi specifiche e la concentrazione su sensazioni fisiche (peso, calore, battito cardiaco), induci nel tuo corpo le risposte tipiche del rilassamento.
Atleti olimpici come la ginnasta Simone Biles utilizzano regolarmente varianti di questa tecnica per mantenere la calma prima delle loro performance.
E no, non serve l’incenso. Anche se, ammettiamolo, un po’ di atmosfera non guasta mai ; )
Visualizzazione Mentale

“Vedo ogni movimento nella mia mente prima di eseguirlo fisicamente. È come guardare un film, ma io sono sia l’attore che il regista.”
– Michael Phelps
Queste parole di Michael Phelps, l’atleta olimpico più vincente di tutti i tempi, riassumono perfettamente il potere della visualizzazione mentale.
Non si tratta di sognare ad occhi aperti. È un allenamento cerebrale concreto che crea e rafforza percorsi neurali esattamente come l’allenamento fisico.
Quando visualizzi una performance perfetta, il tuo cervello attiva gli stessi processi che utilizzerebbe durante l’esecuzione reale.
È come praticare senza muovere un muscolo.
E funziona in qualsiasi sport:
- Nel basket, LeBron James visualizza ogni tiro prima di eseguirlo
- Nel calcio, Cristiano Ronaldo “vede” i suoi goal prima di segnare
- Negli sport da combattimento, Conor McGregor “combatte” mentalmente ogni incontro giorni prima di salire sull’ottagono
La visualizzazione è particolarmente efficace contro lo stress pre-gara perché crea familiarità.
E il cervello umano ama ciò che è familiare.
Respirazione Diaframmatica
Se dovessi scegliere un’unica tecnica da questa lista, sarebbe questa.
La respirazione diaframmatica è come avere un bottone di reset per il tuo sistema nervoso.
Premi questo bottone e poof: da modalità “panico” a modalità “flow” in pochi respiri.
La maggior parte di noi respira in modo superficiale, usando solo la parte superiore dei polmoni.
La respirazione diaframmatica, invece, coinvolge il diaframma, quel muscolo a forma di cupola che separa il torace dall’addome.
Quando respiri con il diaframma:
- Attivi il sistema nervoso parasimpatico (quello che ti calma)
- Aumenti l’ossigenazione del sangue
- Riduci la frequenza cardiaca
- Diminuisci la pressione sanguigna
La tennista Serena Williams è nota per praticare esercizi di respirazione tra un punto e l’altro durante i match più intensi.
Non è un caso che sia considerata una delle atlete più mentalmente forti di tutti i tempi.
E la cosa bella? Puoi praticarla ovunque. Anche ora, mentre leggi queste righe.
Mindfulness e Meditazione

“La mindfulness è la consapevolezza che emerge prestando attenzione in modo intenzionale, nel momento presente e in modo non giudicante.”
– Jon Kabat-Zinn
Questa definizione di Jon Kabat-Zinn, il padre della mindfulness occidentale, racchiude l’essenza di una pratica che sta rivoluzionando il mondo dello sport.
La mindfulness non è “svuotare la mente” (cosa praticamente impossibile), ma è l’abilità di osservare i tuoi pensieri senza esserne trascinato via.
Immagina di essere in campo.
Un pensiero negativo appare: “E se sbaglio questo tiro?”
Un atleta normale si identifica con quel pensiero. Un atleta mindful lo osserva e lo lascia passare, come una nuvola nel cielo.
LeBron James pratica la meditazione quotidianamente.
Non per diventare un monaco, ma per affinare la sua arma più potente: la mente.
La meditazione insegna a rimanere nel presente, dove la performance avviene, invece di vagare tra i rimpianti del passato o le preoccupazioni per il futuro.
Routine Pre-Gara
“Lù, ma hai visto come è strano Usain Bolt prima delle gare? Balla, scherza… non sembra nemmeno concentrato!”
Eppure, è stato l’uomo più veloce del pianeta per un decennio.
Il segreto? La sua routine pre-gara, studiata nei minimi dettagli.
Una routine pre-gara è come un rituale: crea prevedibilità in un ambiente imprevedibile.
E il cervello umano ama la prevedibilità.
Quando segui sempre gli stessi passi prima di una competizione, invii al tuo cervello un segnale potente: “Stiamo per esibirci al massimo delle nostre capacità.”
Ogni atleta ha la sua routine unica:
- Usain Bolt ballava e scherzava per rilassarsi
- Michael Jordan indossava sempre i suoi pantaloncini dell’università sotto quelli dei Chicago Bulls
- Rafael Nadal sistema metodicamente le sue bottiglie d’acqua e salta prima di ogni servizio
Anche Wim Hof, conosciuto come “The Iceman”, ha sviluppato una routine basata sulla respirazione, l’esposizione al freddo e la meditazione che gli ha permesso di stabilire record mondiali in condizioni ambientali estreme.
Il punto non è copiare la routine di qualcun altro, ma crearne una tua, che risponda alle tue esigenze specifiche.
La chiave? Coerenza. Ripeti la stessa routine ogni volta, e il tuo cervello la associerà automaticamente a uno stato di performance ottimale.
Esercizi Pratici da Applicare Subito

Bene, ora che conosci le tecniche, è il momento di metterle in pratica. Ecco cinque esercizi che puoi iniziare a utilizzare da oggi stesso:
Training Autogeno Express (3 minuti)
Siediti o sdraiati in una posizione comoda, chiudi gli occhi e ripeti mentalmente:
- “Il mio braccio destro è pesante” (30 secondi)
- “Il mio braccio destro è caldo” (30 secondi)
- Ripeti con il braccio sinistro
- “Il mio respiro è calmo e regolare” (30 secondi)
- “Il mio cuore batte forte e regolare” (30 secondi)
Questo esercizio semplificato è perfetto da fare 20-30 minuti prima di una competizione.
Visualizzazione Vincente (5 minuti)
- Chiudi gli occhi e immagina di eseguire la tua performance perfetta
- Coinvolgi tutti i sensi: cosa vedi, senti, ascolti, odori?
- Visualizza gli ostacoli e come li superi con successo
- Concludi immaginando la sensazione di successo e soddisfazione
Registra questa visualizzazione guidata sul tuo telefono e ascoltala prima delle gare.
Respirazione 4-7-8 (2 minuti)
- Inspira dal naso contando fino a 4
- Trattieni il respiro contando fino a 7
- Espira dalla bocca contando fino a 8
- Ripeti il ciclo 4 volte
Questa tecnica, sviluppata dal Dr. Andrew Weil, è un tranquillante naturale per il sistema nervoso.
Perfetta per calmare i nervi prima di una gara.
Mini-Meditazione dell’Ancoraggio (3 minuti)
- Siediti in una posizione comoda
- Porta l’attenzione al tuo respiro
- Quando la mente vaga (e lo farà), riportala gentilmente al respiro
- Ripeti la parola “calma” o “forza” ad ogni espirazione
Questo esercizio è particolarmente efficace per centrare la mente prima di una performance importante.
Crea la Tua Routine Pre-Gara
- Identifica 3-5 azioni che ti aiutano a entrare nella “zona”
- Mettile in sequenza (es. ascolto musica, stretching, respirazione, visualizzazione)
- Pratica questa routine prima di ogni allenamento
- Affina e personalizza in base ai risultati
“Lù, ma devo fare tutti questi esercizi?”
Assolutamente no! Inizia con uno solo, quello che ti ispira di più. Una volta che l’hai padroneggiato, aggiungi gli altri gradualmente.
La costanza è più importante della quantità.
Meglio 3 minuti di respirazione ogni giorno che 30 minuti una volta alla settimana.
Quando e Come Integrare Queste Tecniche

“Lù, ho capito le tecniche, ma quando esattamente dovrei usarle? E come le integro nella mia routine senza sentirmi sopraffatto?”
Ottime domande! La tempistica è cruciale quando si tratta di gestire lo stress pre-gara.
Ecco una timeline strategica che puoi seguire:
1-2 settimane prima della competizione:
Inizia a intensificare la pratica di mindfulness quotidiana e le sessioni di visualizzazione.
Questo è il momento di costruire una base solida.Dedica 10-15 minuti al giorno alla mindfulness e pratica il training autogeno prima di andare a dormire per migliorare la qualità del sonno.
Il riposo è un elemento fondamentale della preparazione mentale che spesso viene sottovalutato.
Il giorno prima:
Riduci l’intensità dell’allenamento fisico e dedica più tempo alla preparazione mentale. Visualizza la tua performance perfetta per 20 minuti e poi lascia andare.
Evita di ossessionarti sui dettagli tecnici, a questo punto, devi fidarti del tuo allenamento.
Prepara tutto l’equipaggiamento necessario la sera prima: eliminare le preoccupazioni pratiche ti permetterà di concentrarti solo sulla performance.
La mattina della gara:
Segui la tua routine normale di risveglio. Non è il momento di cambiare drasticamente le tue abitudini.
Pratica 5 minuti di respirazione diaframmatica appena sveglio e una breve sessione di visualizzazione.
Proteggi la tua energia mentale evitando di sovraccaricare i tuoi sensi: niente social media, notizie o conversazioni stressanti.
Durante il riscaldamento:
Questo è il momento di attivare il tuo corpo, ma anche di sintonizzare la tua mente.
Integra la respirazione consapevole nel tuo riscaldamento fisico.
Usa cuffie con musica che ti aiuti a entrare nello stato mentale ideale, per alcuni è musica energica, per altri melodie rilassanti.
Trova ciò che funziona per te.
Nei 10-15 minuti prima dell’inizio, passa alla tua routine pre-gara.
Potrebbe includere una breve visualizzazione, qualche respiro profondo o frasi positive che ripeti a te stesso.
Come dice l’ex campione di tennis Andre Agassi:
“Un match si vince prima ancora di scendere in campo”.
Negli ultimi istanti:
Respira. Semplicemente respira.
Un respiro profondo e consapevole può essere l’ancora che ti tiene stabile quando la pressione sale.
Ricorda che lo stress è normale. Lascia che sia il tuo carburante, non il tuo freno.
“Lù, ma cosa faccio se sento il panico proprio quando sto per iniziare?”
In quel momento, torna al tuo respiro. Un respiro profondo, due al massimo. Ripeti la tua frase-ancora e fidati del tuo allenamento.
Il resto verrà da sé.
Adattamento alle diverse discipline sportive

Ogni sport ha le sue specificità, e le tecniche di gestione dello stress devono essere adattate di conseguenza:
- Resistenza (corsa, nuoto, ciclismo): concentrati sulla respirazione ritmica e sulla visualizzazione positiva durante i momenti difficili.
- Squadra (calcio, basket, pallavolo): usa la mindfulness per rimanere presente e reattivo, senza farti trascinare via da errori o momenti di pressione.
- Combattimento (boxe, MMA, judo): il training autogeno è particolarmente efficace per gestire l’adrenalina e mantenere la lucidità.
- Precisione (golf, tiro con l’arco): la respirazione diaframmatica e la visualizzazione dettagliata fanno la differenza tra un tiro perfetto e uno mediocre.
Il segreto è personalizzare queste tecniche in base alle tue esigenze specifiche e al tuo sport.
Conclusione
Siamo arrivati alla fine di questo viaggio nella mente di un atleta d’élite.
Ricorda: lo stress pre-gara non è tuo nemico. È semplicemente energia che aspetta di essere incanalata nella direzione giusta.
Le tecniche che abbiamo esplorato, dal training autogeno alla visualizzazione, dalla respirazione consapevole alla mindfulness, fino alla routine pre-gara.
Sono strumenti potenti che possono trasformare la tua esperienza competitiva.
Ma come ogni strumento, richiedono pratica e pazienza.
Non aspettarti di diventare un maestro zen dopo una settimana. La gestione dello stress è un’abilità che si sviluppa nel tempo.
“Lù, ma vale davvero la pena investire tempo in queste tecniche?”
Se mi chiedi se vale la pena investire nella tua arma più potente (la tua mente) la risposta è un sonoro SÌ.
Perché quando impari a gestire lo stress, non stai solo migliorando le tue performance sportive.
Stai acquisendo un’abilità che ti servirà in ogni aspetto della vita.
Quindi, da dove cominciare? Scegli una tecnica che ti ha colpito particolarmente e inizia a praticarla oggi stesso.
Anche solo 5 minuti al giorno possono fare la differenza.
E ricorda: la perfezione non esiste. Ciò che conta è il progresso.
Ora tocca a te.
Quale tecnica proverai per prima?
Condividi la tua esperienza nei commenti o scrivimi in direct.
Sono curioso di sapere come queste tecniche trasformeranno la tua esperienza pre-gara.
Stay Focused.
Un abbraccio,
Luca
PS: Se vuoi ricevere il PDF “Supera i Tuoi Limiti in 30 Giorni” con sfide giornaliere per migliorare la tua resilienza, seguimi su Instagram e scrivimi in DM “Limiti”.
Grande news! Il mio primo video su YouTube è finalmente online!
Vai a dargli un occhiata ; )
A presto,
Luca