Multitasking: Cosa Perdi Quando Cerchi di Fare Tutto

⏱️ Tempo di Lettura: 7 min

Multitasking. 

Quella parola che ci fa sentire così produttivi, così efficienti, così… 2025.

Ore 9:30 del mattino. 

Il mio setup è quello che definirei “produttività estrema”: laptop principale aperto sull’articolo che sto scrivendo, iPad di fianco con le ricerche SEO, telefono che vibra con notifiche di Telegram e WhatsApp Web aperto in una scheda del browser.

Bevuta di caffè. Scrivo due righe. Controllo una notifica. Rispondo a un messaggio. Torno all’articolo. 

“Dove ero rimasto?” Rileggo. Squilla il telefono. Rispondo. Torno all’articolo. Una mail importante. Rispondo. Torno all’articolo…

Ore 12:30. Tre ore di “lavoro intenso”. 

Risultato? Mezza pagina di un articolo mediocre e la sensazione di aver corso una maratona mentale.

Ti suona familiare?

Ecco cosa stavo facendo: non stavo lavorando, stavo facendo task-switching. 

E stavo perdendo qualcosa di prezioso nel processo: la mia capacità di concentrazione profonda.

“Lù, ma io riesco a gestire più cose contemporaneamente!”

Sì, come quel mio amico che dice di guidare meglio quando è al telefono. 

Spoiler: gli studi scientifici non sono d’accordo con lui. E neanche la polizia stradale.

Se anche tu ti ritrovi in questo ciclo infinito di distrazioni e interruzioni, questo articolo fa per te. 

Ti racconterò perché il multitasking, per quanto possa sembrare efficiente, in realtà sabota la tua concentrazione. 

Scoprirai cosa succede davvero nel cervello quando provi a fare tutto insieme e come, con piccoli cambiamenti, puoi recuperare il tuo focus e migliorare le tue performance.

Niente guru, niente ricette miracolose. Solo consapevolezza, scienza e un po’ di esperienza personale sul campo.

La Scienza Dietro il Fallimento del Multitasking

Lotta per il focus mentale: persona che tenta di concentrarsi al computer mentre il cellulare vibra con notifiche, illustrando gli effetti negativi del multitasking sulla produttività

Il multitasking è come cercare di correre dietro a due conigli: non ne prenderai nessuno.

Un momento, facciamo un passo indietro. 

Cosa dice realmente la scienza?

Uno studio pubblicato su Science ha dimostrato qualcosa di sorprendente: quando il cervello affronta due compiti simultaneamente, divide le sue risorse tra i due emisferi cerebrali. 

Fin qui, tutto bene.

Ma ecco il colpo di scena: quando aggiungi un terzo compito, il sistema va in tilt. 

Gli errori aumentano drasticamente e le prestazioni crollano.

In pratica, il nostro cervello è come quel tuo amico che dice di poter ballare e cantare contemporaneamente, ma poi lo vedi al karaoke ed è un disastro su entrambi i fronti.

Quando passi continuamente da un’attività all’altra, il tuo cervello deve:

  1. Disimpegnarsi dal compito attuale
  2. Attivare le regole del nuovo compito
  3. Riconfigurare le risorse mentali

Questo processo, chiamato “switching cost“, consuma energia mentale e riduce drasticamente l’efficacia in entrambi i compiti.

Secondo una ricerca pubblicata su Annals of Medicine and Surgery, il multitasking digitale (quel continuo saltare tra notifiche, email e social) aumenta lo stress, diminuisce il controllo cognitivo e favorisce la distrazione.

“Lù, ma io mi sento più produttivo quando faccio più cose insieme.”

Questa è quella che gli psicologi chiamano “illusione di produttività“. 

Ti senti impegnato, occupato, in movimento… ma in realtà stai solo disperdendo la tua energia mentale.

Il Costo Nascosto del Task-Switching

Metafora della capacità di concentrazione compromessa: secchio etichettato 'Memoria' che perde informazioni, rappresentando come il multitasking riduca l'efficienza cognitiva

Non è solo una questione di efficienza. 

Il multitasking ha un impatto profondo sulla qualità del tuo lavoro e sulla tua memoria.

Secondo un articolo pubblicato su Time, il multitasking interrompe i processi necessari per trasferire le informazioni dalla memoria a breve termine a quella a lungo termine.

In parole povere: quello che studi mentre controlli Instagram ogni 5 minuti non lo ricorderai domani.

È come cercare di riempire un secchio bucato. Puoi versare quanta acqua vuoi, ma ne tratterrai sempre meno di quanto potresti.

La memoria di lavoro, invece, è quel sistema mentale che mantiene temporaneamente le informazioni disponibili per l’elaborazione.

Ogni volta che sposti l’attenzione, la tua memoria di lavoro deve ricaricarsi. E questo processo non è istantaneo.

Studi dimostrano che può richiedere fino a 20 minuti per tornare completamente concentrati dopo un’interruzione.

Fai un rapido calcolo: se ti interrompi anche solo 4 volte in una giornata lavorativa, hai perso quasi 2 ore di produttività.

“Lù, stai dicendo che dovrei vivere come un monaco in isolamento?”

No, sto dicendo che dovresti proteggere i tuoi momenti di concentrazione profonda come proteggeresti il tuo smartphone da un ladro. 

Con ferocia e determinazione.

La Mia Esperienza Personale: Come Il Monotasking Ha Salvato Il Mio Blog

Multitasking vs monotasking: confronto tra scrivania digitale caotica con molte applicazioni aperte e setup minimalista organizzato per la produttività focalizzata

Confessione: sono stato un multitasker compulsivo.

All’inizio della mia avventura con il blog, la mia scrivania sembrava il centro di controllo della NASA. 

Browser con 25+ schede aperte, Telegram che lampeggiava, notifiche email che apparivano nell’angolo dello schermo, tre diversi documenti aperti contemporaneamente…

Il risultato? Articoli scritti sempre all’ultimo secondo prima della deadline, editing frettoloso, ricerche superficiali, e una costante sensazione di essere sempre in ritardo.

Un giorno ho avuto un’epifania. O meglio, una crisi. 

L’ennesimo articolo consegnato con ore di ritardo, pieno di errori che avrei potuto evitare con un po’ più di attenzione.

Ho deciso di cambiare approccio drasticamente.

La Svolta del Monotasking

Prima ho abbracciato il minimalismo digitale (ho scritto un articolo dettagliato a riguardo). 

Poi ho riservato le prime 4 ore del mattino esclusivamente al deep work.

Il cambiamento è stato impressionante.

Non solo completavo gli articoli giorni prima della deadline, ma la qualità era incomparabilmente migliore.

Le idee fluivano con maggiore chiarezza, la scrittura era più incisiva e, cosa più importante, non mi sentivo più mentalmente esausto alla fine della giornata.

“Lù, ma come hai fatto a resistere alla tentazione di controllare le notifiche?”

All’inizio è stata dura, lo ammetto. 

Mi sentivo come un tossicodipendente in astinenza. 

Ma dopo una settimana, ho iniziato a godere di quella sensazione di immersione totale nell’attività. 

Quello stato che gli psicologi chiamano “flow“.

Strategie Concrete per Abbracciare il Monotasking

Tecniche di monotasking in azione: persona con cuffie antirumore concentrata su un singolo compito, telefono in modalità 'Non disturbare' per massimizzare il focus mentale

Se sei pronto a liberarti dalla trappola del multitasking, ecco alcune strategie che hanno funzionato per me:

Time Blocking: Il Metodo che ha Cambiato il Mio Lavoro

Il time blocking consiste nel dedicare blocchi di tempo specifici a attività specifiche nel tuo calendario.

Ecco come lo applico:

  1. Blocchi di deep work: 90-120 minuti senza interruzioni per compiti che richiedono concentrazione profonda
  2. Blocchi di shallow work: 30-60 minuti per email, messaggi e attività amministrative
  3. Tempo buffer: 15-30 minuti tra le attività principali per gestire imprevisti

La chiave è rispettare religiosamente questi blocchi. Quando è ora di scrivere, si scrive e basta.

Creare l’Ambiente Zero Distrazioni

L’ambiente gioca un ruolo fondamentale nella tua capacità di concentrarti. 

Ecco cosa faccio:

  • Modalità “Non disturbare” su tutti i dispositivi
  • App e notifiche non essenziali disattivate durante i blocchi di deep work
  • Cuffie con cancellazione del rumore e musica classica in sottofondo

Per chi usa dispositivi Apple, la modalità “Focus” è una manna dal cielo. Per tutti gli altri, la modalità “Non disturbare” fa comunque il suo dovere.

La Tecnica dei Rituali di Transizione

Ho scoperto che avere dei rituali che segnalano al cervello “ora si lavora sul serio” è incredibilmente efficace:

  • Un timer impostato per la durata della sessione
  • Una tazza di tè specifico che bevo solo durante il deep work
  • Una playlist di musica classica che uso esclusivamente per la concentrazione

“Lù, sembra la preparazione di un atleta olimpico!

Esattamente! E non è un caso.

La concentrazione è un muscolo mentale che va allenato proprio come quelli fisici.

Il Potere del Focus Mentale

Stato di flow raggiunto attraverso il monotasking: persona immersa profondamente nel lavoro, circondato da un'aura luminosa che simboleggia la massima concentrazione e produttività

Quando riesci a entrare veramente nel flow, quello stato di concentrazione totale dove il tempo sembra scorrere diversamente, la tua produttività focalizzata raggiunge livelli che non avresti mai immaginato.

Il filosofo e psicologo Mihaly Csikszentmihalyi (sì, è sempre un impresa scrivere questo nome), ha definito lo stato di flow come:

“Uno stato in cui le persone sono così coinvolte in un’attività che nient’altro sembra avere importanza; l’esperienza stessa è così piacevole che le persone la faranno anche a costo elevato, per il puro piacere di farla.” 

E qui sta il segreto: il monotasking non è solo più efficiente, è anche più gratificante.

Adottare un approccio monotasking non migliora solo la tua produttività immediata, ma ha effetti duraturi sulla tua mente:

  • Riduce lo stress e l’ansia
  • Potenzia la memoria a lungo termine
  • Aumenta la capacità di concentrazione
  • Migliora la qualità del pensiero creativo

Come ha detto Cal Newport, autore di “Deep Work”:

“La capacità di concentrarsi intensamente è una competenza che deve essere allenata.” 

E come ogni allenamento, richiede costanza e impegno. Ma i risultati valgono ogni sforzo.

Conclusione

Il multitasking è come quell’amico che ti promette di farti risparmiare tempo portandoti in macchina, ma poi si perde continuamente e fa deviazioni. 

Alla fine, avresti fatto prima ad andare a piedi.

Il monotasking, d’altra parte, è come un treno ad alta velocità: ha una destinazione chiara, procede senza deviazioni e ti porta dove devi andare nel modo più efficiente possibile.

La prossima volta che ti ritrovi a saltare tra mille attività diverse, fermati. Respira. Chiudi tutte le schede del browser tranne una. Silenzia il telefono. E dedicati completamente a un singolo compito per almeno 30 minuti.

Potresti scoprire che fare meno ti permette di ottenere molto, molto di più.

La concentrazione non è solo una questione di produttività. 

È una questione di rispetto per il tuo tempo, la tua energia mentale e il tuo potenziale.

Ti lancio una sfida: dedica oggi stesso 1 ora di studio o lavoro in modalità monotasking assoluto. 

Niente telefono, niente social, niente distrazioni. Solo tu e il compito davanti a te. 

Cronometra quanta strada riesci a fare in questa singola ora di focus puro, e confrontala con le tue tipiche sessioni di studio frammentate.

Poi, torna qui nei commenti e raccontami com’è andata. 

Hai notato differenze? Ti sei sentito più presente? Hai concluso di più?

Ricorda: non si tratta di essere perfetti, ma di riscoprire la potenza della tua mente quando è completamente presente. 

La tua capacità di concentrazione è come un muscolo: più la alleni, più diventa forte.

Inizia oggi, un’ora alla volta.

Stay focused.

Un abbraccio,

Luca

PS: Se vuoi ricevere il PDF “Supera i Tuoi Limiti in 30 Giorni” con sfide giornaliere per migliorare la tua resilienza, seguimi su Instagram e scrivimi in DM “Limiti”. 

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