Ti sei mai fermato a pensare quanto tempo passi realmente sui social media?
Io sì, e il numero mi ha letteralmente gelato: 7-8 ore al giorno della mia vita scivolavano via tra scroll infiniti e notifiche.
Sembra assurdo, vero? Eppure era la mia realtà quotidiana.
Anche dopo aver superato la depressione, quella dipendenza era rimasta lì, come un peso che mi teneva legato a una vita che non volevo più.
La cosa più frustrante? Avevo un sogno: diventare un pugile professionista. E sai una cosa? Non basta allenarsi duramente e mangiare bene per realizzare un sogno del genere.
Serve tempo. Tanto tempo…
Proprio quello che stavo buttando via sui social.
Mi raccontavo che stavo “restando aggiornato”, “mantenendo i contatti”, “costruendo il mio personal brand”.
Tutte scuse.
La verità era che stavo sabotando il mio stesso sogno, uno scroll alla volta.
Poi è arrivato quel momento. Quel momento in cui realizzi che qualcosa deve cambiare. Non è stata una grande scoperta o un evento drammatico.
È stata una semplice domanda che mi sono posto:
“Come posso pretendere di diventare un campione se passo più tempo a guardare la vita degli altri che a costruire la mia?”
È stato come un pugno allo stomaco. Più forte di qualsiasi colpo ricevuto sul ring.
Ti chiederai come ho fatto a cambiare. La verità? Non è successo da un giorno all’altro.
Ma tutto è iniziato con quella realizzazione: non potevo più permettermi il lusso di sprecare il mio tempo prezioso.
Vuoi sapere cosa è successo dopo?
Il Processo di Disintossicazione dai Social Media

Sai qual è la parte più difficile quando decidi di cambiare? Non è il cambiamento in sé, ma il vuoto che lascia.
Quelle 7-8 ore erano improvvisamente diventate un grande punto interrogativo nella mia giornata. E credimi, il panico iniziale è stato reale.
Come gestire le relazioni? Come rimanere in contatto con famiglia, amici, fidanzata?
La soluzione? Fare quello che fa un pugile sul ring: avere un piano.
Ho iniziato disinstallando tutto. Sì, hai capito bene. Un taglio netto, come quando ti prepari per un incontro e devi fare peso. Non puoi barare con la bilancia, e non puoi barare con te stesso.
“Ma Lù, non potevi semplicemente ridurre?”
Ho provato, credimi. Ma è come dire a un ex fumatore di fumare “solo una sigaretta”. Non funziona così.
Se anche tu stai lottando con la dipendenza dai social media, potresti trovare utile dare un’occhiata a Serenis, una piattaforma che offre supporto professionale per gestire dipendenze e altri problemi psicologici.
Ma torniamo a noi. Il vero cambiamento è iniziato quando ho iniziato a riempire quel vuoto con attività che mi avvicinavano al mio obiettivo:
- Più sessioni di allenamento
- Studio della tecnica nel pugilato
- Preparazione dei pasti
- Recupero attivo
- Lettura di biografie di grandi campioni
La parte più difficile? Gestire le relazioni. Ho dovuto spiegare alla mia ragazza, ai miei amici e alla mia famiglia che non stavo sparendo, stavo solo cambiando il modo di comunicare.
E sai una cosa? Le relazioni che valevano davvero la pena sono diventate più forti.
Perché quando hai solo un’ora al giorno per il networking, impari a usarla per ciò che conta veramente.
La Costruzione della Nuova Routine
“Una volta capito come funziona questo meccanismo, è solo questione di aumentare la tolleranza al dolore e abbandonare le narrazioni limitanti.”
– David Goggins
Ma come si passa da 8 ore di scroll compulsivo a una routine produttiva e bilanciata?
La verità è che all’inizio è stato come trovarsi a correre una maratona senza aver mai corso 1 km.
Avevo tutto questo tempo libero e non sapevo come gestirlo.
Il segreto? Ho applicato la regola del 40%. Sì, proprio quella di Goggins. Quando pensavo di aver organizzato bene la mia giornata, mi spingevo a fare un 40% in più.
La mia nuova routine è diventata una vera e propria strategia di combattimento:
- 6:00 – Sveglia con meditazione e respirazione
- 6:30 – Prima sessione di allenamento (corsa/calisthenics)
- 7:00 – Doccia fredda e colazione
- 7:30-14:00 – Lavoro blog, studio, lettura e pranzo
- 14:30 – Seconda sessione di allenamento (pugilato)
- 16:30 – Networking, cena, recupero e pianificazione del giorno dopo
- 20:30 – A letto
“Ma Lù, e i social?”
Qui viene il bello. Ho creato delle “finestre social” specifiche: 30 minuti la mattina e 30 minuti la sera, esclusivamente per lavoro.
YouTube e Instagram sono diventati strumenti, non più padroni del mio tempo.
La parte più difficile? Non è stata creare la routine, ma mantenerla.

Ma sai qual è stata la vera svolta? Quando ho iniziato a vedere i risultati. Non parlo solo dei progressi sul ring, ma di come mi sentivo:
- Più energia
- Maggiore concentrazione
- Migliore qualità del sonno
- Relazioni più autentiche
- Progressi reali verso il mio obiettivo
E la cosa più incredibile è che quelle stesse persone che prima vedevo solo attraverso uno schermo, ora le incontravo nel mondo reale.
Le conversazioni erano più profonde, le connessioni più genuine.
Il Nuovo Equilibrio dei Social Media (Dopo 365 Giorni)

“Il successo non è mai casuale, ma il risultato di una pianificazione maniacale”
– Floyd Mayweather
Sai cosa è più difficile di una doccia fredda alla Wim Hof? Ammettere che tua madre aveva ragione quando diceva che passavi troppo tempo al telefono. ; )
Ma a parte questa piccola vittoria per tutte le mamme del mondo, dopo 365 giorni i risultati sono stati sorprendenti.
Da quelle 7-8 ore di scroll infinito sono passato a 1-1:30 ore al giorno, usate in modo strategico come un pugile che gestisce le energie sul ring.
E no, non sono diventato un eremita digitale che vive in una caverna senza Wi-Fi (anche se a volte la tentazione c’è stata).
I cambiamenti più significativi?
Il mio telefono è diventato uno strumento, non più un prolungamento del mio braccio. YouTube e Instagram ora sono come delle scarpe da corsa: le uso quando servono, poi le metto via.
Ma la vera vittoria non è stata nel tempo risparmiato, ma in quello guadagnato:
- Allenamenti più intensi e focalizzati
- Recupero migliore
- Progressi reali nel pugilato
- Relazioni più autentiche
“Ma Lù, non ti manca la vita social di prima?”
Onestamente? So che sarebbe bello, ma so anche che non mi porterebbe dove voglio arrivare.
La verità è che ora apprezzo di più i momenti reali.
Quando incontro un amico, sono davvero presente. Non sono più quel tipo che controlla il telefono ogni 3 minuti come se contenesse i segreti dell’universo.
E sai qual è la parte più divertente? Le persone che prima vedevo solo come “follower” ora sono diventate amici veri.
Conclusione
Siamo arrivati alla fine di questo viaggio, dalla confusione dei social alla libertà di una vita più consapevole.
E no, non è stata una passeggiata nel parco (anche perché ero troppo occupato ad allenarmi per fare passeggiate).
Dopo 365 giorni, posso dirti che superare la dipendenza dai social non è solo questione di forza di volontà.
In fin dei conti, serve strategia, disciplina e la capacità di rialzarsi dopo ogni caduta.
Ma sai qual è la verità? Non si tratta di eliminare completamente i social dalla tua vita. Si tratta di riprenderti il controllo, di passare da “controllato” a “controllore”.
Ecco i punti chiave che hanno funzionato per me:
- Disinstallazione totale iniziale (sì, anche TikTok)
- Creazione di una routine
- Reintegrazione controllata
- Finestre temporali definite per l’uso dei social
- Focus sulle relazioni reali
Se pensi che i social stiano influendo negativamente sulla tua vita, voglio consigliarti Serenis.
È una piattaforma di supporto psicologico online che offre percorsi personalizzati per superare le dipendenze digitali.
Con i loro esperti potrai sviluppare strategie pratiche per gestire il tempo online.
Ricorda: non devi affrontare questo percorso da solo. Che tu scelga di farti supportare da professionisti o di seguire il tuo percorso personale, l’importante è fare quel primo passo verso il cambiamento.
Io come sempre ti ringrazio per la tua attenzione e per essere arrivato fino alla fine di questo articolo.
Un abbraccio,
Luca
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A presto,
Luca