Atleta in riflessione nello spogliatoio con guantoni da boxe, momento di autodisciplina e costruzione identità personale vincente

Ogni Giorno che non Fai, Rinforzi l’Identità che Molla

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L’identità che molla ha una voce subdola.

Non ti dice “Smetti tutto, sei un fallito”. Sarebbe troppo ovvio.

Ti sussurra cose tipo: “Oggi no, riprendi domani”, “Una volta non cambia niente”, “Hai già fatto abbastanza questa settimana”.

Era agosto, +35 gradi, la mia palestra sembrava un forno. 

Avevo 2 ore di allenamento: sacco, corda, vuoto.

Il condizionatore era rotto da una settimana (naturalmente).

Il mio cervello ha iniziato a negoziare: 

“Lù, ma chi te lo fa fare? Oggi salta, tanto domani recuperi. Fa troppo caldo per allenarsi seriamente.”

Per 20 minuti sono rimasto lì, guantoni in mano, a guardare il sacco come se fosse il mio peggior nemico.

Poi ho capito una cosa che mi ha cambiato completamente la prospettiva:

Ogni volta che cedo a quella voce, non sto solo saltando un allenamento. 

Sto votando per diventare il tipo di persona che molla quando le cose si fanno difficili.

E ogni voto conta.

Se anche tu ti riconosci in quei momenti dove sai cosa dovresti fare ma trovi sempre una scusa “ragionevole” per rimandare, continua a leggere.

Perché quello che sto per dirti potrebbe essere la sveglia che stavi aspettando.

Il Sistema Silenzioso che Ti Sta Sabotando

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Ogni giorno prendi migliaia di micro-decisioni che definiscono chi stai diventando.

Ti alzi al primo suono della sveglia o schiacci snooze?

Apri i libri quando avevi pianificato di farlo o scrolli prima “giusto 5 minuti” sui social?

Vai ad allenarti anche se piove o trovi una scusa per rimandare a domani?

Il cervello registra tutto.

Ogni scelta è un voto per la tua identità futura. E il bello (o il brutto) è che non ti chiede il permesso per contarli.

“Lù, ma dai, una volta non conta niente!”

Ecco, questa è esattamente la trappola.

Una volta, presa singolarmente, effettivamente non conta niente. Il problema è che “una volta” non esiste mai da sola.

È sempre parte di un pattern.

Quando salti l’allenamento di oggi, stai rinforzando l’identità di qualcuno che “salta l’allenamento quando non ha voglia”.

Quando rimanderai lo studio di domani, stai alimentando l’identità di qualcuno che “rimanda quando le cose si complicano”.

Il cervello è una macchina per riconoscere pattern

E se il pattern che vede più spesso è “questa persona molla quando è scomodo”, indovina cosa inizierà a considerare normale?

Esatto. Mollare diventa la tua default mode.

Ma funziona anche al contrario, ed è qui che sta la vera forza di questo meccanismo.

L’Identità che Vince Si Costruisce nell’Ombra

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I momenti che contano davvero non sono quelli dove ti senti motivato.

Sono quelli dove non hai proprio voglia ma lo fai lo stesso.

Quel giorno di agosto, alla fine, sono andato ad allenarmi. Due ore piene, grondando sudore come se fossi appena uscito da una sauna finlandese.

Non per eroismo.

Ma perché ho capito che stavo votando per il tipo di persona che volevo diventare.

Ogni volta che fai qualcosa anche senza voglia, stai mandando un messaggio potentissimo al tuo cervello: 

“Io sono il tipo di persona che mantiene gli impegni con se stessa, a prescindere dalle circostanze.”

E questa roba crea dipendenza quanto la caffeina del mattino.

Più la fai, più diventa facile. 

Non perché le circostanze diventano più comode, ma perché la tua identità si rafforza.

“Lù, ma se un giorno non ce la faccio proprio?”

Guarda, non sto dicendo di avere una disciplina tossica. Sto dicendo di essere consapevole del gioco che stai giocando.

Ogni azione è un voto

Se vuoi concedertene qualcuno per l’identità che molla, va bene. Ma fallo consapevolmente, non per abitudine.

La differenza tra chi ce la fa e chi continua a rimandare non è la perfezione. 

È la consapevolezza e la frequenza con cui voti per l’identità giusta.

La mia ragazza ha trasformato completamente le sue abitudini in 6 mesi. 

Ha iniziato a vedere ogni piccola scelta come un mattone per costruire chi voleva diventare.

Meno di 1 ora al giorno al telefono? Voto per diventare qualcuno che controlla la tecnologia invece di esserne controllata.

Allenarsi 6 volte a settimana? Voto per diventare qualcuno che si prende cura del proprio corpo.

Journaling quotidiano? Voto per diventare qualcuno che riflette e cresce consapevolmente.

Il segreto non è mai stato la motivazione. È stata la chiarezza su chi stava votando di diventare.

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Quando non hai voglia di fare qualcosa che sai essere importante, invece di negoziare con te stesso, prova a farti questa domanda:

“Cosa farebbe in questo momento la versione di me che voglio diventare?”

Non la versione perfetta e inarrivabile. 

La versione disciplinata, coerente, che rispetta gli impegni presi con se stessa.

Questa domanda taglia corto con tutte le scuse e va dritta al punto.

La versione di te che vuoi diventare si allenerebbe anche con 35 gradi?

Studierebbe anche se Netflix sta chiamando dal divano?

Manterrebbe la parola data a se stessa anche quando nessuno la sta guardando?

Probabilmente sì.

E ogni volta che agisci come agirebbe quella versione, ti stai avvicinando a diventarla per davvero.

Il bello è che non devi aspettare di “arrivarci” per iniziare. 

Puoi iniziare a comportarti come quella persona già da oggi. Già dalla prossima scelta che farai.

“Lù, ma se sbaglio e torno alle vecchie abitudini?”

Allora ricominci. Senza drammi, senza auto-flagellazione. Ricominci e basta.

Il gioco non finisce mai. 

Ogni giorno hai nuove opportunità di votare per l’identità che vuoi costruire.

La differenza tra chi molla definitivamente e chi ce la fa è che il secondo gruppo non smette mai di ricominciare.

Conclusione

Ora che hai letto tutto questo, hai due opzioni.

Puoi chiudere questo articolo, annuire pensieroso e tornare alla tua vita normale. 

Oppure puoi decidere che è arrivato il momento di smettere di negoziare con te stesso.

La prossima volta che non hai voglia di fare qualcosa che sai essere importante per i tuoi obiettivi, ricordati che non stai solo decidendo cosa fare in quel momento.

Stai votando per chi vuoi diventare.

E se continui a votare per l’identità che molla, indovina cosa otterrai?

Una vita fatta di “avrei dovuto”, “se solo avessi”, “la prossima volta sicuramente”.

Ma se inizi a votare, anche quando non ne hai voglia, per l’identità che mantiene le promesse fatte a se stessa, costruirai qualcosa di solido

Qualcosa su cui potrai davvero contare.

La domanda è semplice: 

Per quale versione di te stesso vuoi votare oggi?

Stay focused.

Un abbraccio,


Luca.

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